




Beh vi racconto questa fantastica fantasia che mi è’ venuta in mente guardando queste foto…
L’aveva trovata lì, nella sua stanza, seduta sul letto.
Erano rimasti sorpresi tutti e due.
Lui non sarebbe dovuto rientrare così presto, ma la ragazza non si sarebbe dovuta trovare lì.
L’aveva riconosciuta, era la cameriera giovane che serviva a tavola. Non aveva alcun motivo di trovarsi nella sua camera e, meno che mai di rovistare tra le sue cose.
Le sue carte di credito erano sul letto, accanto ad un piccolo portatile a cui era collegato uno strano apparecchio.
Piccola bastarda! Gli stava clonando le carte di credito.…
Era una ragazza bionda è tatuata , con i capelli lunghi e due occhi scuri, ma angelici.
Altro che angelo….
La ragazza scattò in piedi e cercò di guadagnare l’uscita, dopo aver afferrato il computer, con il lettore di schede che pendeva da una parte, appeso per il cavo….
Daniele fu più veloce e, prima che lei riuscisse a fuggire nel corridoio, l’afferrò da dietro.
Sentì, sotto la stoffa leggera della camicetta bianca, il reggiseno e strinse forte.
La ragazza andò ancora avanti per qualche centimetro, seguendo lo slancio della sua corsa e poi rimbalzò indietro.
Daniele fu lesto ad afferrarla per le spalle e la catapultò sul letto.
‘Piccola bastarda, ora ti levo la voglia di rubare ai clienti’, disse mentre chiudeva a chiave la porta della stanza.
Era rimasta sdraiata sul letto, stordita e spaventata. Daniele era un uomo grande e grosso e, quando era in preda ad un attacco di collera, faceva paura a molte persone.
‘Togliti calze e mutandine e tirati su la gonna!’
‘Cosa? …’
Lui si avvicinò minaccioso e la ragazza fece scivolare le mani sotto la gonna blu a pieghe e si arrotolò il collant scuro con la riga dietro, si sfilò i mocassini neri e fece cadere le calze in terra, infine si tolse un paio di minuscole mutandine nere.
‘La gonna. Arrotolala fino alla vita, voglio vederti bene.’
Lei ubbidì mentre due lacrime le scendevano lungo le guance.
Osservò con attenzione la fessura rosea della sua vagina, il piccolo ciuffetto di peli biondi, posto proprio sopra il suo sesso.
‘Toccati.’
‘No per favore …’
Le prese una mano, le aprì le dita e poi glie la mise proprio sopra la vagina.
Tenendole sopra la sua mano, ne guidò il movimento finché lei non prese il ritmo.
Lentamente si stava eccitando, vedeva la fessura rosea, prima piccola e chiusa, allargarsi e scurirsi.
Intanto il ventre della ragazza si muoveva ritmicamente mentre in mezzo alle gambe si notava il luccicare dei suoi umori che cominciavano ad uscire.
Prese il cellulare e le scattò diverse foto, facendo attenzione che si vedesse bene il suo viso e cosa stesse facendo.
‘Basta! Fermati.’
La fece sedere sul letto.
‘Ora togliti la camicetta ed il reggiseno.’
Quando fu rimasta con il busto completamente nudo, con i lunghi capelli biondi che le ricadevano sulle spalle, le passò le braccia dietro la schiena e le legò strettamente gli avambracci con il reggiseno.
Infine le infilò a forza le mutandine in bocca.
‘Quando avrò finito con te, vedrai che ti sarà passata completamente la voglia di rubare’, disse mentre la metteva a pancia sotto sul letto.
Aveva un bel culetto, morbido, roseo e rotondo.
Lei sobbalzò e proruppe in un grido appena soffocato dall’insolito bavaglio, quando la cinghia dei pantaloni si abbatté sulle sue chiappe nude.
La colpì molte volte, finché i segni rosso violacei non furono diffusi su tutto il sedere della ragazza e finché lei non ebbe smesso di lamentarsi e dimenarsi.
Passò più volte il dito sulla sua pelle. Dove l’aveva colpita si era sollevata, formando come delle bolle in rilievo, e, in qualche punto si era anche spaccata, facendo vedere il rosso della carne viva sottostante.
Pensò che avrebbe portato a lungo i segni della sua punizione.
Meglio così, la prossima volta starà più attenta.
La fece mettere a sedere sul letto e le sfilò delicatamente dalla bocca le mutandine.… chissà se dopo quella sera le sarebbe venuto in mente di rubare ancora…
E fu così che la mia fantasia fini😂al prossimo aneddoto ❤️